CIPL Edilizia Industria Chieti e Pescara: definito l’EVR

Dal 1° gennaio definito l’EVR nella misura del 100%

Il 28 gennaio è stato sottoscritto da Ance Chieti Pescara e Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil il verbale di accordo per la definizione dell’EVR, successivamente alla verifica dei parametri.
Le Parti hanno, infatti, accertato che relativamente al triennio 2022/2024 i dati sono tutti positivi e pertanto l’E.V.R. erogabile per l’anno 2025 è pari al 100% della percentuale pattuita.
Pertanto, le imprese devono corrispondere l’E.V.R. nel caso in cui i dati riguardanti il triennio 2022/2024 in rapporto al precedente triennio 2021/2023, relativi a:
– ore denunciate in Cassa Edíle al netto delle ore di Cassa lntegrazione Guadagni;
– volume d’affari lVA
risultano positivi.
Qualora a livello aziendale uno solo dei parametri risulti negativo, l’Azienda applicherà l’EVR in misura ridotta.
Laddove entrambi i parametri risultassero negativi, invece l’E.V.R. non sarà erogato.

Creatori di contenuti digitali: i profili previdenziali

Illustrati i criteri di riferimento per l’individuazione della disciplina previdenziale applicabile a chi elabora contenuti su piattaforme digitali (INPS, circolare 19 febbraio 2025, n. 44).

L’inquadramento previdenziale e contributivo dei creatori di contenuti digitali (DCC): è questo il tema affrontato dall’INPS nella circolare in commento. In particolare, l’Istituto nel documento fornisce fornisce alcune linee guida per facilitare la gestione degli obblighi fiscali e contributivi legati a queste nuove professioni.

In particolare, il documento in questione si propone di adattare le normative esistenti alle specifiche esigenze delle professioni legate all’economia digitale, che spesso sfuggono a schemi consolidati. Pertanto, la circolare descrive le caratteristiche distintive dell’attività di creazione di contenuti, le diverse modalità di svolgimento e remunerazione, e i vari rapporti di lavoro che possono sorgere tra i DCC, le aziende e le agenzie intermediarie.

Particolare attenzione è riservata alla figura del creatore di contenuti, che comprende influencer, youtuber, streamer, podcaster e pro gamer, con l’intento di fornire un quadro flessibile e comprensibile, che possa evolvere con il settore. In sostanza, l’INPS utilizza criteri già esistenti per definire il regime previdenziale appropriato, esaminando variabili chiave come le modalità di attività e l’organizzazione del lavoro.

Più nel dettaglio, l’Istituto verifica la possibilità di applicazione sia del regime previdenziale dei lavoratori autonomi, sia di quello dei lavoratori dello spettacolo. Inoltre, l’INPS ipotizza l’assoggettabilità dell’attività di digital marketing al Fondo Pensioni dei Lavoratori dello Spettacolo (FPLS). 

Infine, l’Istituto evidenzia che la circolare è stata elaborata con il coinvolgimento del mondo associativo di settore, garantendo che le osservazioni e le indicazioni dei professionisti siano state integrate nel testo.

Edilcassa Veneto: confermato il contributo sostegno investimenti 2024/2025

Il contributo copre le spese sostenute dal 1° ottobre 2024 al 30 settembre 2025. Le domande possono essere inviate entro il 30 novembre 2025

L’Edilcassa Veneto ha confermato per l’anno 2024/2025 il contributo sostegno investimenti, regolato dall’art. 14 del CIRL 3 febbraio 2022. Possono accedere al contributo le aziende artigiane edili e le Pmi aderenti ad Edilcassa Veneto che applicano, ai propri lavoratori, il sistema di contrattazione artigiana. Il contributo è destinato ad acquisti di attrezzature e macchinari di lavoro, inclusi i mezzi d’opera connessi all’attività aziendale e le attrezzature e infrastrutture per la sicurezza.
Il contributo copre le spese affrontate nel periodo che va dal 1° ottobre 2024 al 30 settembre 2025 e le domande per accedere all’emolumento devono essere inviate entro il 30 novembre 2025, scaricando e compilando il Modello 20 dall’omonimo sito. Il contributo varia a seconda della tipologia di investimento: 5% sull’investimento (IVA esclusa), fino a 1000,00 euro annui per azienda e il 7% per investimenti in sicurezza (IVA esclusa), fino a 1.750,00 euro annui per azienda. Ogni azienda può ricevere 1 solo contributo per anno di competenza, basato sulla data di stipula del finanziamento/leasing o sulla data della fattura in caso di autofinanziamento. 
Non sono ammessi al contributo le spese per: beni usati; beni immobili; beni mobili registrati per uso promiscuo o privato e hardware (pc, smartphone, tablet, server, etc.). 

I nuovi criteri per calcolare l’ISEE nel 2025

Sono state apportate modifiche al D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, recante regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’ISEE (Presidenza del Consiglio dei ministri, Decreto 14 gennaio 2025, n. 13)

Tra le principali modifiche, viene introdotta la definizione di “DSU precompilata“. Inoltre, sono apportate modifiche significative agli articoli riguardanti il calcolo dell’ISEE, con l’introduzione di nuove disposizioni che escludono dal reddito complessivo i trattamenti percepiti per disabilità e stabiliscono modalità specifiche per la detrazione dei canoni di locazione. Queste modifiche mirano a garantire una maggiore equità nel calcolo dell’ISEE, specialmente per le famiglie in affitto.

 

All’articolo 4 del D.P.C.M. n. 159/2013, il comma 4 viene sostituito dal seguente: “4. Dalla somma dei redditi dei componenti il nucleo, come determinata ai sensi dei commi precedenti, si sottrae, fino a concorrenza, nel caso in cui il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, il valore del canone annuo previsto nel contratto di locazione, del quale sono dichiarati gli estremi di registrazione, per un ammontare massimo, fino a concorrenza, di 7.000 euro, incrementato di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. La detrazione di cui al presente comma è alternativa a quella per i nuclei residenti in abitazione di proprietà, di cui all’articolo 5, comma 2”.

 

Le modifiche agli articoli 5 e 6 evidenziano un cambiamento nella considerazione dei redditi e del patrimonio mobiliare, con l’introduzione di un nuovo comma che esclude specifici titoli di Stato e libretti di risparmio dal calcolo del patrimonio mobiliare fino a un limite di 50.000 euro. Questo aspetto è cruciale per evitare che famiglie con risparmi modesti siano penalizzate nell’accesso alle prestazioni sociali.

 

L’articolo 9 del nuovo D.P.C.M. 14 gennaio 2025, n. 13, introduce la possibilità di calcolare un “ISEE corrente“, che consente di riflettere variazioni significative nella situazione economica delle famiglie in tempi più ravvicinati rispetto alla DSU ordinaria.

L’ISEE corrente e la sua componente reddituale ISRE possono essere calcolati, in presenza di un ISEE in corso di validità, qualora si sia verificata, per almeno uno dei componenti il nucleo familiare, alternativamente, una delle seguenti condizioni:

  • una variazione della situazione lavorativa di cui ai seguenti numeri:

1) lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa;

2) lavoratori dipendenti a tempo determinato ovvero impiegati con tipologie contrattuali flessibili, che risultino non occupati alla data di presentazione della DSU, e che possano dimostrare di essere stati occupati nelle forme di cui alla presente lettera per almeno centoventi giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro;

3) lavoratori autonomi, non occupati alla data di presentazione della DSU, che abbiano cessato la propria attività, dopo aver svolto l’attività medesima in via continuativa per almeno dodici mesi;

  • una variazione superiore al 25 per cento dell’indicatore della situazione reddituale corrente, calcolato ai sensi dei commi 3 e 4, rispetto all’indicatore della situazione reddituale calcolato in via ordinaria, ai sensi dell’articolo 4;

  • l’interruzione dei trattamenti previsti dall’articolo 4, comma 2, lettera f).

Inoltre, il documento stabilisce che l’ISEE corrente avrà validità di 6 mesi dal momento della presentazione del modulo sostitutivo della DSU ai fini della successiva richiesta della erogazione delle prestazioni, salvo che intervengano variazioni della situazione occupazionale o nella fruizione dei trattamenti; in quest’ultimo caso l’ISEE corrente dovrà essere aggiornato entro due mesi dalla variazione.

A decorrere dal 1° aprile di ciascun anno l’ISEE corrente, in presenza di un ISEE in corso di validità, potrà essere presentato anche nel caso in cui l’indicatore della situazione patrimoniale, calcolato prendendo a riferimento l’anno precedente a quello di presentazione della DSU, differisca per più del 20% rispetto al medesimo indicatore calcolato in via ordinaria. L’ISEE corrente, calcolato con tali modalità, ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione del modulo sostitutivo ai fini della successiva richiesta dell’erogazione delle prestazioni.

 

Le modifiche, poi, apportate dal nuovo D.P.C.M. all’articolo 10 del D.P.C.M. n. 159/2013 riguardano le modalità di presentazione della DSU, enfatizzando l’importanza della modalità precompilata, che dovrebbe facilitare l’accesso alle informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE.

 

Vengono introdotte anche modifiche relative all’accesso delle donne a prestazioni sociali agevolate, con un innalzamento della soglia ISEE per beneficiare di tali misure. In particolare, all’articolo 13 al comma 3, le parole: “dalla data di cui all’articolo 14, comma 1, è concesso alle donne con ISEE inferiore alla soglia di 16.737 euro, da rivalutarsi sulla base della variazione nel 2013 dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati” sono così sostituite: “dal 1° gennaio 2024 è concesso alle donne con ISEE inferiore alla soglia di 20.221,13 euro”.

 

Infine, per i nuclei familiari aventi tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti, sono esclusi dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità. Viene, inoltre, attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente (del nucleo familiare) con disabilità media, grave o non autosufficiente.

CCNL Cinematografia: in corso le assemblee per l’approvazione dell’ipotesi di accordo

Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno espresso rammarico per il mancato raggiungimento di una firma unitaria con Slc-Cgil

A seguito della firma dell’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale degli esercizi cinematografici, avvenuta il 23 gennaio 2025, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno indetto le assemblee nei luoghi di lavoro per permettere ai lavoratori di visionare i contenuti dell’accordo e votare sull’eventuale approvazione.
Le due sigle sindacali hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, soprattutto alla luce delle difficoltà incontrate durante la lunga trattativa. Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno espresso rammarico per il mancato raggiungimento di una firma unitaria, sottolineando come la Slc-Cgil abbia inizialmente condiviso il percorso negoziale per poi, inaspettatamente, cambiare idea e non sottoscrivere l’accordo.
Le organizzazioni sindacali hanno tuttavia ribadito la necessità di non rimandare oltre le legittime aspettative dei lavoratori del settore, sottolineando come un mancato rinnovo contrattuale porterebbe solo a un inutile protrarsi delle trattative, senza reali benefici per i lavoratori.
Pertanto hanno annunciato l’avvio delle assemblee nei luoghi di lavoro per la votazione dell’ipotesi sottoscritta, nonchè l’organizzazione di due assemblee territoriali, con collegamento a distanza, per raggiungere anche le piccole realtà lavorative del settore.

CCNL Abbigliamento Piccola Industria: siglata l’ipotesi di accordo con aumenti pari a 200,00 euro

Incrementi retributivi, Una Tantum e welfare contrattuale per gli impiegati del settore

In data 18 febbraio Uniontessile-Confapi e le OO.SS. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore tessile-abbigliamento-moda, tessili vari e del cappello, calzature, pelli e cuoio, penne e spazzole e pennelli, occhiali e giocattoli della piccola industria, relativo al triennio 2024-2027. Il CCNL, infatti, era scaduto il 31 marzo scorso e interessa 52mila addetti ai lavori impiegati in circa 6.000 piccole e medie imprese. 
Per quanto concerne la parte economica, l’accordo prevede un aumento sui minimi di importo pari a 200,00 euro al 4° livello, diviso in 3 tranches:
100,00 euro dal 1° gennaio 2025;
60,00 euro dal 1° gennaio 2026;
40,00 euro dal 1° gennaio 2027
Inoltre, sempre dal 1° gennaio 2025, per il 1° livello è previsto un aumento dei minimi utile a portare la paga oraria sopra i 9,00 euro. Viene riconosciuta anche l’Una Tantum di importo pari a 100,00 euro; mentre, sul welfare contrattuale è previsto un aumento dello 0,10% del contributo destinato al fondo di previdenza integrativa Fondapi. Aumentano anche le percentuali del lavoro straordinario diurno al 27% per i settori occhiali e giocattoli. 
Per quanto riguarda, invece, l’aspetto normativo sono stati effettuati interventi, tra le altre cose, su: conservazione del posto di lavoro, malattia, permessi, maturazione rateo ferie. 
L’ipotesi verrà sottoposta e votata nelle assemblee per l’approvazione. 

ADI e SFL: le modalità attuative delle novità della Legge di bilancio 2025

Illustrate le ricadute delle nuove previsioni normative riguardanti l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro (INPS, messaggio 17 febbraio 2025, n. 595).

L’INPS ha comunicato le modalità di attuazione delle novità introdotte dalla Legge di bilancio 2025, in materia di Assegno di inclusione (ADI) e Supporto per la formazione e il lavoro (SFL). In particolare, l’Istituto sta provvedendo all’aggiornamento della modulistica riguardante il modello di domanda ADI, i modelli ADI-Com (ridotto ed esteso) e il modello di domanda SFL che, non appena disponibili, verranno pubblicati nell’apposita sezione del portale dell’INPS.

Inoltre, l’Istituto evidenzia che la Legge di bilancio 2025 prevede che le soglie relative al reddito familiare siano aumentate a 10.140 euro, nei casi in cui il nucleo familiare risieda in un’abitazione in locazione, secondo quanto risulta dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) resa ai fini dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Peraltro, nel messaggio in commento, l’INPS fornisce anche alcuni esempi esplicativi del calcolo dell’importo dell’ADI in caso di nucleo monocomponente in cui il richiedente non sia in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, con scala di equivalenza pari a 1, residente in un’abitazione in locazione.

Infine, l’Istituto chiarisce che la proroga del limite temporale del beneficio del SFL è applicabile, a partire dal 1° gennaio 2025, ai soli percettori del SFL che abbiano la misura in corso di fruizione e che, alla scadenza dei 12 mesi, risultino frequentare un corso di formazione non ancora terminato.

CIPL Terziario Confcommercio Toscana: individuati i periodi di stagionalità

Firmato l’accordo in tema di lavoro stagionale che decorrerà dal 1° aprile 2025

L’11 febbraio 2025 le Parti sociali Confcommercio Toscana, Fisascat-Cisl e Uiltucs Toscana hanno siglato il verbale di accordo per le aziende che, pur non esercitando attività di carattere stagionale, devono gestire picchi di lavoro riconducibili a ragioni di stagionalità, in quanto operanti in località a prevalente vocazione turistica. 
Si individuano i seguenti periodi di stagionalità: 
– per le destinazioni marine, dal mese di aprile al mese di ottobre;
– per le destinazioni montane e di prossimità, dal mese di aprile al mese di settembre – dal 15 novembre al 15 gennaio. 
Durante il periodo delle festività natalizie (dal 15 novembre al 15 gennaio) possono essere conclusi contratti stagionali che dovranno prevedere una durata contrattuale non inferiore a 16 giorni lavorativi e durante le fasce di lunga stagionalità, dovrà prevedere un minimo di almeno due mesi contrattuali. 
I datori di lavoro che intendono avvalersi di quanto previsto dall’accordo, che decorrerà dal 1° aprile 2025, dovranno inviare apposita richiesta di adesione all’Osservatorio Regionale del Lavoro (ORL).

Noleggio di impianti sportivi da parte di SSD nei confronti di ASD: trattamento IVA

Chiarimenti del Fisco sul trattamento applicabile alle prestazioni di noleggio di un impianto sportivo da parte di una società sportiva dilettantistica nei confronti di associazioni sportive dilettantistiche incluse nella medesima Federazione sportiva (Agenzia delle entrate, risposta 17 febbraio 2025, n. 36).

Una società sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, che opera sotto forma di società a responsabilità limitata, si è iscritta alla Federazione sportiva competente. L’oggetto sociale comprende l’esercizio di attività sportive, la formazione e la gestione di eventi agonistici e promozionali, nonché l’organizzazione di gare e corsi. La società si impegna a rispettare le norme e le direttive della Federazione e delle altre federazioni sportive alle quali intende aderire. La società gestisce parte di un centro polisportivo attraverso una convenzione stipulata con un raggruppamento temporaneo di concorrenti, che include anche un’altra società. Tale convenzione prevede che la prima società si occupi della gestione dell’impianto, mentre l’altra sia responsabile per i lavori di riqualificazione e manutenzione. La struttura sportiva comprende diverse attrezzature e ospita anche un negozio per la vendita di articoli sportivi. L’impianto è utilizzato da squadre e atleti iscritti alla società, ma è anche accessibile al pubblico dietro pagamento di un biglietto. Il fatturato annuo supera il limite per le agevolazioni fiscali previste dalla Legge n. 398/1991. Inoltre, lo statuto consente l’esercizio di attività diverse da quelle istituzionali, purché siano strumentali alle attività principali.

Gli utili netti devono essere destinati per il 5% alla riserva legale e reinvestiti per finalità conformi all’oggetto sociale, senza possibilità di distribuzione agli soci.

In questo contesto, la società richiede chiarimenti sul trattamento fiscale ai fini dell’IVA applicabile alle prestazioni di noleggio dell’impianto ad altre associazioni sportive dilettantistiche iscritte alla stessa Federazione.

 

L’articolo 4, quarto comma, del D.P.R. n. 633/1972 stabilisce un regime di esclusione dall’IVA per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate da associazioni politiche, sindacali, religiose e sportive, a condizione che tali operazioni siano conformi alle finalità istituzionali e rivolte a soci o partecipanti di organizzazioni affini. Tuttavia, il D.L. n. 146/2021, ha introdotto significative modifiche, eliminando l’esclusione dall’IVA per le operazioni delle associazioni menzionate, ma prevedendo un regime di esenzione ai sensi dell’articolo 10 del medesimo Decreto. La Legge n. 234/2021 ha fissato la decorrenza di queste disposizioni al 1° gennaio 2024, termine successivamente prorogato a più riprese fino al 1° gennaio 2025. Recentemente, il D.L. n. 202/2024 ha ulteriormente posticipato l’applicazione delle nuove regole al 1° gennaio 2026, in attesa di una razionalizzazione della disciplina IVA per gli enti del terzo settore.

Il D.L. n. 113/2024 ha stabilito che fino all’entrata in vigore delle nuove disposizioni, le associazioni sportive dilettantistiche possono continuare ad applicare il regime previgente dell’articolo 4, quarto comma. Questo implica che le prestazioni rese da tali enti possono rimanere escluse dall’IVA fino alla scadenza stabilita. L’Agenzia delle entrate sottolinea che l’articolo 90 della Legge n. 289/2002 estende l’applicazione delle disposizioni tributarie anche alle società sportive dilettantistiche costituite come società di capitali senza scopo di lucro.

 

L’Agenzia, inoltre, chiarisce anche i requisiti necessari affinché le prestazioni di noleggio di impianti sportivi siano considerate fuori dal campo di applicazione dell’IVA. Tali requisiti includono la necessità che le prestazioni siano effettuate da enti associativi specificamente indicati e che siano in linea con le finalità istituzionali dell’associazione. Inoltre, è essenziale che i servizi siano forniti a soci o partecipanti di associazioni che operano all’interno della stessa organizzazione locale o nazionale.

 

La circolare n. 18/E/2018 ha fornito chiarimenti sull’appartenenza a un’unica organizzazione locale o nazionale, evidenziando che l’affiliazione a una federazione sportiva è un criterio determinante. Inoltre, la circolare n. 124/1998 ha specificato che l’attività deve costituire un completamento naturale degli scopi specifici dell’ente per poter beneficiare del regime agevolato. Infine, il D.Lgs. n. 36/2021 richiede che nello statuto delle associazioni sia esplicitato l’oggetto sociale relativo all’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche.

Tuttavia, il semplice riconoscimento delle attività come “strumentali” non garantisce automaticamente la conformità agli scopi istituzionali; è necessario valutare l’effettivo utilizzo degli impianti per attività sportive.

Lavoratori precoci: termini uniformati a quelli per l’APE sociale

Le domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso alla pensione anticipata devono essere presentate entro il 31 marzo, il 15 luglio e, comunque, entro il 30 novembre di ciascun anno (INPS, messaggio 17 febbraio 2025, n. 598).

Il Collegato Lavoro (Legge n. 203/2024) ha disposto (articolo 29, comma 1) l’uniformazione dei termini di presentazione delle domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso alla pensione anticipata per i lavoratori precoci (articolo 1, commi da 199 a 205, Legge n. 232/2016) a quelli fissati per il riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’indennità di APE sociale (articolo 1, commi da 179 a 186 della stessa legge).

Pertanto,  a decorrere dal 12 gennaio 2025 (data di entrata in vigore della Legge n. 203/2024), le domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso al beneficio per i lavoratori precoci, in corrispondenza con le scadenze già fissate per l’indennità di APE sociale, devono essere presentate entro il 31 marzo, il 15 luglio e, comunque, entro il 30 novembre di ciascun anno.

Inoltre, il successivo comma 2 dell’articolo 29 del Collegato Lavoro prevede che le domande acquisite trovano accoglimento esclusivamente se, all’esito delle attività di monitoraggio, residuano le necessarie risorse finanziarie.

Tenuto conto della disposizione in esame, sono anche modificati i termini entro i quali l’INPS deve comunicare ai richiedenti l’esito dell’istruttoria delle domande di verifica del beneficio per i lavoratori precoci.

Quindi, le comunicazioni in questione sono effettuate, uniformemente a quanto previsto per l’indennità di APE sociale, entro il 30 giugno per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 31 marzo del medesimo anno, entro il 15 ottobre per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 15 luglio del medesimo anno, entro il 31 dicembre per le domande di verifica delle condizioni presentate oltre il 15 luglio, ma entro il 30 novembre del medesimo anno.

Le domande presentate oltre i termini di scadenza del 31 marzo e del 15 luglio e, comunque, non oltre il 30 novembre saranno prese in considerazione esclusivamente dopo l’esito positivo del monitoraggio degli scrutini precedenti, in quanto residuino le necessarie risorse finanziarie.

Nel caso in cui l’onere finanziario, accertato anche in via prospettica, sia superiore allo stanziamento previsto, l’INPS provvede all’individuazione dei soggetti esclusi dal beneficio nell’anno di riferimento, in applicazione dei criteri di cui al citato articolo 1, comma 203 della Legge n. 232/2016 e di cui all’articolo 11 del D.P.C.M. n. 87/2017, e al conseguente posticipo della decorrenza del trattamento pensionistico.